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mercoledì 12 ottobre 2011

Indignati, sit-in a Roma: Bankitalia presidiata


Prove di 15 ottobre, l'I-Day sempre piu' atteso e temuto, il giorno degli Indignati. A Roma oggi prove di protesta a bassa intensita' , con i manifestanti e le forze dell'ordine a fronteggiarsi quasi per misurare le rispettive capacita'. Ma sabato si annuncia diverso, con migliaia di giovani portati nella capitale dal movimento da tutta Italia e dall'estero. E alcune decine si sono gia' accampati non lontano da Bankitalia con l'intenzione di restarci tre giorni.

A Bologna invece una ragazza e' stata ferita alla bocca durante tafferugli con la polizia davanti alla sede locale della Banca d'Italia. E sempre a Bologna c'e' stata un'irruzione negli uffici della Corte d'Appello. 'Okkupiamo Bankitalia' era lo slogan della giornata, di scena anche in altre citta', tra cui Firenze, Palermo e Ancona. Contro i tagli contenuti nella manovra del governo, la crisi economica e il ruolo pernicioso della finanza, secondo chi e' sceso in piazza, quasi tutti ragazzi. A Roma con slogan caustici in particolare per il governatore Mario Draghi, prossima guida della Banca centrale europea. Intorno alla sede dell'istituto in via Nazionale, dove si svolgeva un convegno con Draghi e il presidente Giorgio Napolitano, uno schieramento impressionante di polizia e carabinieri. Una delle piu' grandi arterie della capitale chiusa al traffico e presidiata. E cosi' gli 'Indignados' romani hanno dovuto accontentarsi di accamparsi a poche centinaia di metri da Palazzo Koch, davanti al Palazzo delle Esposizioni, di fronte ai mezzi delle forze dell'ordine che sbarravano il passo. Su cui hanno attaccato manifesti e disegni, maschere e ritratti con la faccia di Draghi, i 'Draghi ribelli'.

E slogan come 'La vostra rendita la nostra precarieta'' e 'Dividiamo la grana - Noi siamo il 99%', la seconda frase in inglese come a Wall Street. Alcune centinaia i manifestanti, in gran parte studenti. Con l'intenzione di restare li' fino a sabato, modello Madrid. Nel frattempo avrebbero voluto consegnare a Napolitano una lettera con le loro richieste. Il pomeriggio era iniziato con un sit-in di una cinquantina di 'Indignati tricolori' davanti a Montecitorio. 'Solo bandiere italiane e costituzione', avevano chiesto i promotori via internet. Dalla Camera la piccola protesta si e' spostata in via del Corso, dove ha bloccato il traffico per alcuni minuti. Quindi in piazza Santi Apostoli, a due passi da Piazza Venezia, dove c'e' scappato qualche spintone con i funzionari di polizia schierati. Un uomo che da giugno fa lo sciopero della fame ''contro i privilegi della casta'', Gaetano Ferrieri, ha avuto un malore. La suspance si e' poi spostata tutta davanti al quartier generale della Banca d'Italia. Decine di giornalisti, cameraman e fotografi si sono radunati in attesa degli Indignati, ma tutte le strade erano sbarrate da polizia e carabinieri. Solo qualche turista, gli spettatori del teatro Eliseo con il biglietto in mano e i commessi dei negozi di via Nazionale sono riusciti a passare. Gli elicotteri controllavano dall'alto. Lontano, oltre i blindati, rullavano i tamburi della protesta. Che sabato si annuncia ben piu' massiccia. ''Giorno della rabbia? Per noi sara' il giorno dell'impegno per garantire i diritti e la sicurezza di tutti'', ha detto il questore di Roma Francesco Tagliente. ''Non vogliamo che la situazione degeneri in violenza o in scontri di piazza'', ha affermato il sindaco Gianni Alemanno, chiedendo ''massima attenzione per superare questi giorni senza problemi''. Meno tre all'I-Day, e' sera e gli elicotteri volano ancora.

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