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lunedì 10 ottobre 2011
Studenti rispondono alla Gelmini: "Si è svegliata solo ora"
"Il ministro Gelmini a quanto pare si è svegliato in vena di generosità. Ha riconosciuto come degne di rispetto le manifestazioni di venerd scorso, si è dichiarata dispiaciuta di aver perso il rapporto con gli studenti, si è detta pronta ad ascoltarci e ha finalmente chiamato con il proprio nome i tagli scellerati concordati da lei stessa col ministro Tremonti": così l'Unione degli universitari e la Rete degli studenti medi commentano l'intervista del ministro dell'istruzione al quotidiano La Repubblica.
"E' davvero lo stesso ministro Gelmini - si chiedono in una nota - che per tre anni si è lanciata nei peggiori insulti verso il movimento studentesco che con coraggio e positività le si è schierato contro per chiedere una nuova scuola ed una nuova università per il futuro di un'intera generazione? E' la stessa persona che parlava di 'razionalizzazione delle risorse' mentre accettava supina 8 miliardi di tagli rubati allo sviluppo del futuro del paese? E' lo stesso Governo che ha rifiutato ogni confronto con i rappresentanti degli studenti, dal forum delle associazioni studentesche al Consiglio Nazionale degli Studenti Universitari?".
"Noi studenti - continuano - non abbiamo la memoria corta e sappiamo riconoscere l'ipocrisia quando ci si manifesta davanti. Non saranno certo queste uscite del ministro fulminato sulla via del Gran Sasso a farci dimenticare che tipo di politica è stata portata avanti da questo governo, anche perch‚ sarebbe impossibile vista la situazione disastrosa che c'è nelle nostre scuole dopo tre anni di tagli".
"Se veramente oggi il ministro Gelmini si dice disposto ad ascoltare gli studenti, dovrebbe finalmente accettare il grido che arriva ininterrottamente dalle piazze studentesche degli ultimi anni e si dovrebbe finalmente dimettere da un ruolo che non è in alcun modo in grado di ricoprire. Come Unione degli Universitari e Rete degli Studenti Medi noi saremo, come siamo sempre stati, pronti con le nostre idee per riprogettare la scuola e l'università che vogliamo, quelle che guardando realmente al futuro di noi studenti e del nostro Paese", concludono.
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