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martedì 25 ottobre 2011

Ore decisive per il governo Berlusconi: "Potrei lasciare"


E' in corso a Palazzo Grazioli un vertice di maggioranza con il premier Silvio Berlusconi per fare il punto della situazione in vista del vertice europeo straordinario di Bruxelles. Alla riunione partecipano, oltre al premier, Angelino Alfano, i ministri Roberto Calderoli, Maurizio Sacconi e Roberto Maroni, nonche' i capigruppo di Lega e Pdl di Camera e Senato. La situazione per l'esecutivo Berlusconi è davvero drammatica: lo stallo politico con la Lega sulle pensioni dopo una lunga giornata di trattative ha portato ieri ad un nulla di fatto.

Ad ammette quanto sia grave la situazione è stato lo stesso Cavaliere, che a denti stretti a sussurato: "Stavolta potrei fare un passo indietro, potrei lasciare". Anche tra lo stesso consiglio dei ministri regna un certo pessimismo. "Stiamo trattando, mi pare ci sia questa ipotesi" che il governo possa cadere "ma i margini di trattativa ci sono", dice il ministro delle Infrastrutture, Altero Matteoli interpellato oggi dai cronisti. Intanto si fanno già delle ipotesi di governo tecnico, con Gianni Letta e Renato Schifani (che sarebbero sostenuti in questo caso anche dal Terzo Polo) principali candidati, ma si fa anche il nome di Mario Monti. L'idea sarebbe quella di un esecutivo "alla Ciampi", che servirebbe a tirare fuori l'Italia dal buco nero in cui sembra trovarsi attualmente.

ORE 12.34 - "Siamo, oggi più che mai, nella stessa barca in un mare in tempesta. Ciascun paese deve fare la sua parte e dobbiamo garantirci reciprocamente l'indispensabile solidarietà. Per l'Italia è il momento di definire - in materia di sviluppo e di riforme strutturali - le 'nuove decisioni di grande importanza' annunciate ieri nella dichiarazione ufficiale del Presidente del Consiglio". Lo afferma in una nota il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano. "Gli sforzi già avviati e gli elementi positivi della nostra situazione sono stati certamente già illustrati a Bruxelles. Ma dobbiamo compiere tutte le scelte necessarie per ridurre il rischio a cui sono esposti nei mercati finanziari i titoli del nostro debito pubblico, rendere più credibile il nostro impegno ad abbattere tale debito e a rilanciare la crescita economica". Il presidente della Repubblica ha definito inoltre "inopportune e sgradevoli espressioni pubbliche - a margine di incontri istituzionali tra i capi di governo - di scarsa fiducia negli impegni assunti dall'Italia, non possono farci perdere di vista la sostanza delle questioni e delle sfide che abbiamo davanti"

ORE 12.37 - "Stavolta la situazione è difficile, molto pericolosa". Così il leader della Lega Umberto Bossi, al suo ingresso a Montecitorio. A chi gli chiede se si rischi la crisi di governo, risponde: "Certo". Poi aggiunge: "Il momento è drammatico, lo definirei così".

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